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Questa è la prima installazione realizzata dal nostro duo di OCF+, dove ci siamo trovati ad affrontare il tema di come arredare, con strutture effimere, uno parco urbano durante un festival musicale.

L’installazione doveva partire con una sembianza di staticità, essere scoperta durante i tre giorni di attività e completamente aprirsi con il volo delle sfere gonfiabili durante la performance musicale di chiusura. 

Mulini luminosi, maniche a vento riflettenti e sfere pneumatiche compongono la foresta che accoglie i visitatori dello SPARKS Festival 2019; un allestimento di luci, riflessi e gravità alterate che gioca su temi quali l’energia rinnovabile e la materialità del vento.

Con questa foresta di elementi terrestri abbiamo voluto rivisitare il momento degli anni ’60 esplorato da M. Dessauce per suggerire che il pensiero utopistico sta riemergendo oggi nell’architettura come nell’arte, evidenziato in progetti che coinvolgono la fusione tra artefatto e macchina in alleanza tra bellezza e funzionalità spinta verso le energie rinnovabili, verso nuovi paradigmi di come vivere gli spazi, le nostre città e vite quotidiane.

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